Riserva del Borsacchio, il sindaco e l’ambientalismo furbacchione

Riserva del Borsacchio, il sindaco e l’ambientalismo furbacchione

da | Feb 1, 2024 | La voce del Borsacchio | 0 commenti

A Roseto degli Abruzzi il comportamento del Signor Sindaco in materia di gestione ambientale del territorio è talmente contraddittorio da generare dubbi sulla Sua possibilità di decidere in autonomia e coscienza.
Il Signor Sindaco ha varato provvedimenti di assoluta devastazione ambientale come:
– via libera allo scempio degli ultimi prati e dune sul mare con una immensa colata di cemento, alberghi e palazzi in quello che era l’habitat dell’uccelletto fratino. E 5 milioni di guadagno per il palazzinaro del mare che ha ringraziato sui giornali il Capo della Commissione urbanistica e candidato Consigliere regionale di Azione Enio Pavone per aver tolto i terreni dalla riserva e averli resi edificatori.
– annientamento dell’ecosistema della foce del Vomano con il nuovo porticciolo, con Vice Presidente guarda caso proprio il suocero del Signor Sindaco. Soldi pubblici, posti barca e arricchimento del Signor Suocero.
– proposta di spostare la superstrada Teramo mare sul fiume Tordino, catastrofe dell’ecosistema dell’alveo fluviale, una delle poche zone integre rimaste nel Comune. È anche vero che bisogna favorire alcuni amici ai quali la superstrada avrebbe tagliato i terreni.
A fronte di queste scelte da Attila dell’ambiente, il Signor Sindaco è diventato un estremo radicale ambientalista mobilitandosi al massimo per fare riserva naturale la strada statale adriatica, per tutelare la “naturalità” di benzinai, capannoni e case. Ma anche in questo caso il Signor Sindaco va capito. Così costruisce uno stipendificio e un feudo per i compagni verdi locali, ai quali deve essere grato perché non si sono minimamente mobilitati per gli scempi ambientali del Signor Sindaco, e così passano in silenzio i 5 milioni e i “ringraziamenti”, i soldi pubblici e i posti barca del Signor Suocero, i favori ad alcuni amici terrieri a spese del calvario nel traffico di decine di migliaia di pendolari e turisti, con la superstrada ferma da decenni.
Non importa se con la riserva ingiustificata si annientano i diritti al lavoro, alla proprietà, e le prospettive economiche, la dignità, il futuro degli agricoltori e della popolazione rurale colognese. Al Signor Sindaco tutto questo evidentemente NON importa.
Il Signor Sindaco va capito. Lui è un ambientalista a intermittenza, a volte comanda l’occhio, ma più spesso a comandar è la panza.

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