Quella sulla riserva naturale a Roseto Cologna sta diventando una battaglia IDENTITARIA.
Da una parte il Centrodestra che ritiene le riserve uno strumento di gestione del territorio prezioso, da non svilire per il magna magna, ed inoltre tutela il diritto al lavoro, alla proprietà, al futuro del mondo agricolo e della popolazione rurale abruzzese.
Questi valori (ambiente, lavoro, proprietà privata, dignità) sono IDENTITARI del Centrodestra che a Roseto vuole una riserva che tuteli l’ambiente, dove serve, e non una finta riserva che si allarga a dismisura in modo ingiustificato sulla strada statale adriatica e su normali colline, solo per dare gli stipendi e il potere ai verdi locali, però così massacrando con vincoli e sanzioni esagerati gli agricoltori e chi abita o ha casa in campagna.
Dall’altra parte le sinistre vogliono con le riserve ingiustificate e magnaccione gli stipendifici per i compagni, la popolazione soggiogata con il feudo, un potere totale assoluto sulla popolazione vittima, che se c’è la riserva vive intimidita e sotto la continua minaccia di denunce penali per qualsiasi sciocchezza, come l’agricoltore denunciato per deterioramento e devastazione di habitat perché ha potato i suoi ulivi. E il candidato Governatore delle sinistre D’Amico ha promesso che se vince riempirà l’Abruzzo di riserve magna magna.
Si confrontano due identità. Tocca a noi abruzzesi decidere cosa vogliamo per il nostro futuro.
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