Riserva naturale del Borsacchio: questa sconosciuta!
La Riserva naturale del Borsacchio è un’anomalia rispetto alle altre riserve regionali in quanto non è nata con questa attuale estensione territoriale per salvaguardare ambiente o paesaggio, delle peculiarità naturali che meritavano una particolare tutela. NO. Non è nata per tutelare l’ambiente, e cosi ha tradito la Legge sui Parchi naturali!
L’iter istitutivo della Riserva naturale del Borsacchio
Fu proposta nel 2004-2005 in Consiglio Regionale l’istituzione di una riserva naturale a Cologna spiaggia che nella relazione di proposta istitutiva di legge regionale era motivata per 40 ettari sul mare. Poi però nel testo di legge scrissero 110 ettari e allegarono una mappa che prevedeva 1100 ettari, fino a Cologna paese. Tanto in Consiglio regionale nessuno lesse niente, passo’ di notte, senza il minimo dibattito, e segnò la fine per tante famiglie di Roseto.
Certo se c’erano più ettari, 1.100 invece di 40, si potevano giustificare più facilmente i tanti soldi regionali e infatti ottennero ben 500.000 euro annui, quando il Parco nazionale d’Abruzzo, il più importante e storico Parco Europeo, con 100.000 ettari di Parco e zona di protezione, ha 5 milioni annui, solo 10 volte quanto ottennero i compagni a Roseto. Con 500.000 euro certo che ci uscivano belli stipendi, ci si sistemavano diverse persone.
La Riserva a Roseto è stata fatta per 1.100 ettari ma senza nessuna giustificazione ambientale, è dipeso dall’estro del momento di alcuni militanti, che avevano carta bianca in Regione. Poteva essere 500 ettari, 1.000, 3.000 o 6.000, potevano fare come gli pareva, non hanno presentato nessuna giustificazione ambientale e il Consiglio ha approvato a scatola chiusa.
Le conseguenze per la popolazione di agricoltori di Roseto Cologna
Con la Riserva Borsacchio i valori dei terreni dove c’è la Riserva sono scesi a picco. Non potendo fare un’agricoltura moderna per l’impossibilità delle strutture (con la Riserva non si è potuto costruire cantine, stalle, impianti di trasformazione) nessun agricoltore che lavora in modo efficiente e redditizio può acquistare e quindi i terreni valgono pochissimo. Non puoi costruire nuove case (per il divieto assoluto di nuova edilizia), non puoi coltivare in modo efficiente, e quindi hai distrutto il valore del terreno. Così si è impoverito l’intero territorio di Cologna, centinaia di famiglie hanno visto annientarsi il patrimonio di famiglia (terra e casa) e addirittura anche il diritto a vivere dove sono stati i loro antenati non potendo costruire una nuova casa quando si sposavano. In questi 16 anni è stato poi impossibile ristrutturare in modo efficiente le case e i casali perché erano vietati i cambi di destinazione d’uso e gli ampliamenti, ed era anche difficilissimo vendere perché ovviamente nessuno comprava. La Riserva è stata la fine per centinaia di famiglie. E tutto questo senza una giustificazione ambientale, perché non c’è nessuna emergenza ambientale sulla strada statale o sulla stragrande maggioranza delle colline.
L’Associazione Agricoltori e la proposta di riperimetrazione della Riserva naturale del Borsacchio
Da 4 mesi è nata a Roseto l’Associazione agricoltori, proprietari e residenti (pagina Associazione Roseto Borsacchio) per contrastare gli eccessi e le ingiustizie della Riserva. Ha presentato delle Osservazioni in Regione per il miglioramento della Riserva ed anche un progetto di riperimetrazione che ridurrebbe il territorio soggetto a riserva da 1.100 a 350 ettari, lasciando comunque in riserva tutte le parti del territorio meritevoli di una particolare tutela ambientale.
L’Associazione ha avuto un incredibile successo sia con la popolazione che soprattutto con giornali e tv con decine di interviste ed articoli.
Come Associazione agricoltori, proprietari e residenti Roseto Borsacchio abbiamo presentato una proposta di riperimetrazione che salvaguarda TUTTI gli aspetti pregevoli ambientali vincolando 350 ettari, che è un’area simile a quella delle più estese Riserve della costa abruzzese. Noi ci riteniamo autenticamente ambientalisti, non vogliamo sicuramente l’abolizione della riserva e nemmeno una sua mortificazione, agiamo per ottenere una riserva equilibrata, che possa essere serenamente accettata dalla popolazione senza eccessive penalizzazioni, che tuteli TUTTE le peculiarità paesaggistiche e promuova lo sviluppo turistico di Roseto. E inoltre vogliamo che la Riserva diventi realmente operativa in tempi brevi e nella pienezza delle sue funzioni, una volta riequilibrata e cioe’ correttamente riperimetrata.
Se adesso la Regione non prende in considerazione le proposte di riesame della riserva presentate dall’Associazione agricoltori e proprietari, significa che la Regione conferma in pieno l’iter istitutivo della Riserva a Roseto, quindi quello che è successo a Roseto (la nostra rovina) si può ripetere.
Questo significherebbe che tutti i terreni e le case in campagna in Abruzzo sarebbero a rischio riserva, basta che un gruppo di potere prenda di mira quel territorio.
Se è così chi comprerà terreni o casali o case in campagna in Abruzzo con il rischio che in ogni momento possono annientarsi nel loro valore perché ci possono mettere una riserva?
L’opposizione al nostro progetto
Non riusciamo a comprendere l’opposizione di alcuni politici al nostro progetto. Evitiamo anche di fare supposizioni in proposito, non cerchiamo di spiegarci la loro caparbietà nel difendere l’indifendibile e cioè l’attuale assetto territoriale della riserva.
- Forse lo fanno per ignavia, per una colpevole pigrizia nell’affrontare un problema comunque delicato.
- Forse lo fanno per un pregiudizio ideologico, cioè più riserva c’è e meglio è, a prescindere se sia giustificata o no, fregandosene che la riserva ingiustificata comporta il massacro della popolazione.
- Forse lo fanno perché convinti che la riserva a Roseto debba essere un ecosistema capace del sostentamento di grandi mammiferi selvatici, come il Parco Nazionale d’Abruzzo (che però è un’assurdità tra Roseto e Giulianova), e non invece, come crediamo noi, che la Riserva a Roseto debba essere un pacchetto di peculiarità paesaggistiche.
- Forse invece vogliono mantenere l’attuale assetto territoriale della Riserva per avere un potere assoluto sulla popolazione.
Noi non lo sappiamo qual è il motivo della loro ostinazione a difendere quello che è il peccato originale della Riserva a Roseto cioè un’estensione territoriale ingiustificata, che la rende un’anomalia, un ibrido tra le riserve costiere (Lecceta, Ripari, Pescara, Vasto, Atri, e altre) e le grandi riserve regionali dell’interno montuoso.
Noi ci auguriamo che si arrivi il prima possibile alla risoluzione dell’anomalia, della mostruosità della riserva Borsacchio, con una equilibrata riperimetrazione con 350 ettari che dovrebbero rappresentare il territorio vincolato necessari per comprendere TUTTE le emergenze paesaggistiche meritevoli.
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