Come funziona la dittatura in Abruzzo delle sinistre
Con la vicenda della riserva a Roseto abbiamo potuto fare l’esperienza concreta di come funziona una dittatura.
La riserva è nata senza giustificazioni ambientali, solo per dare stipendi e potere ad un gruppo di verdi e di persone legate alle sinistre. Per 20 anni la popolazione rurale, gli agricoltori, chi ha casa ed abita in campagna, sono stati massacrati.
Poi finalmente la popolazione rurale ha osato ribellarsi, e c’e’ stato l’aiuto della buona politica che con la riforma operata due mesi fa dalla Regione ha tutelato l’ambiente con la riserva dove effettivamente serve, senza il massacro della popolazione. E contro questa ribellione della popolazione rurale, per 20 anni vittima di una riserva immotivata, c’è stata la reazione della dittatura.
Si sono schierate, per schiacciare i diritti di base della popolazione rurale vittima della riserva, tutte le forze della dittatura.
Il Sindaco supportato da Azione, il Presidente della Provincia di sinistra, il Candidato Governatore regionale delle sinistre, il Segretario nazionale del Pd Schlein, i deputati dei Verdi, dei renziani di Italia viva.
Poi la tv regionale Rai, i giornali cartacei e quelli online, sia quelli locali che il gruppo dei giornali nazionali delle sinistre, Repubblica, Manifesto, Espresso, Fatto quotidiano.
Poi sul territorio le varie associazioni organiche alle sinistre, che si dicono locali e sociali ma in realtà sono parte integrante del sistema di potere e di controllo delle sinistre.
Poi i professori di area.
Poi le organizzazioni sedicenti ambientaliste, multinazionali.
Alla fine ci si è messo un oscuro funzionario di un Ministero che al momento giusto, con grandi strombazzamenti sui giornali, ha detto il suo parere inutile e non richiesto, guarda caso favorevole alla campagna delle sinistre.
Una campagna di falsità, basata sulla grande frottola che la riserva viene riformata per fare i palazzi in collina, quando la realtà è che sulle colline c’è un fortissimo piano paesistico di tutela ed invece è Azione, le sinistre, che stanno facendo devastare ad un palazzinaro amico gli ultimi prati e dune sul mare, con orientativi 5 milioni di guadagno. E questo scempio è possibile anche grazie alle finte “perizie” del capo dei verdi locali e nel direttivo wwf che dice che li’ non c’è e non ci saranno mai il fratino e la tartarughina, quando invece la riserva è stata fatta lì sulla spiaggia proprio per tutelarli. E il palazzinaro del mare poi “ringrazia” i politici.
Di fronte a tutta questa imponente macchina di menzogne per condizionare l’opinione pubblica e per opprimere la popolazione rurale, noi avevamo solo l’arma dei social. Dire la verità attraverso i social. Abbiamo un forte ascolto su Facebook. Noi facciamo paura alle sinistre, con i social. E l’ultima settimana prima delle elezioni, guarda caso, sono arrivati dei pirati da Singapore, hanno forzato le difese di Facebook, ed hanno impedito che potessimo diffondere i nostri post con contenuti sociali e politici.
La popolazione rurale, gli agricoltori e chi abita in campagna, si trovano di fronte a questo sistema di potere della dittatura delle sinistre e dei verdi, che è molto peggio della mafia.
C’è un solo modo per difendersi, per non vivere da schiavi. Bisogna dire NO a tutto questo schifo. Ed è con il voto alle elezioni.
0 commenti