La proposta di agricoltori, proprietari e residenti per una nuova e più estesa Riserva del Borsacchio
La nuova Riserva del Mare Borsacchio Cologna e di Colle Magnone”
Un continuum di 200 ettari che comprende TUTTI gli aspetti naturalistici e paesaggistici
La proposta in concreto:
Orientativi 200 ettari, TUTTI gli aspetti di valenza naturalistica (la fascia sul mare) che paesaggistici (la quinta scenica delle colline). Il nuovo nome potrebbe essere: “Riserva del Mare di Borsacchio Cologna e di Colle Magnone”, in modo da dare risalto anche a Cologna.
Comprenderebbe anche l’ulivo storico, e poi l’unico sottopasso, attualmente privato, che porta dalla strada statale al mare. Ci sarebbe anche un calanco e il fosso Borsacchio. Ci sarebbe la strada sterrata panoramica che sale dalla pianura al mare, via di Colle Magnone. La riserva sarebbe un continuum senza nessuna interruzione, salvo una cinquantina di metri di fronte strada sulla Statale Adriatica, inevitabile.
Una vera riserva, che tutela al massimo gli aspetti naturalistici e paesaggistici. Tutti i punti del territorio che hanno valenza paesaggistica sono inseriti, con totale accordo di agricoltori e residenti.
La popolazione coinvolta per le case abitate è praticamente zero. Ci sono alcuni vecchi casali disabitati che potranno essere ristrutturati. I proprietari coinvolti per i terreni non sono centinaia ma decine, e sono già straconvinti che con il rigido piano paesaggistico esistente quei posti sono cristallizzati così. Non ci verranno mai impianti fotovoltaici, pale eoliche, nemmeno le serre per la conformazione del terreno. Non ci sarebbero case abitate, solo natura, si rispetterebbero confini naturali (il mare, il fosso e il fossetto alla base delle colline sul lato mare) con criteri oggettivi, e poi come linee di confine oltre ai confini naturali anche le strutture esistenti (la ferrovia, i muretti dei giardini di case, le strade asfaltate).
Il progetto in dettaglio
La fascia sul mare avrebbe come confine est il mare, come confine ovest la ferrovia, come confine nord il limite del guardino delle case esistenti, a sud ci sarebbe il giardino storico Mazzarosa e il confine sarebbe dove cominciano gli impianti sportivi e le casette del villaggio Lido d’Abruzzo.
Sarebbe compreso l’antico casello ferroviario e ci sarebbe l’unico sottopasso autorizzato tra la statale il mare, che è privato attualmente. Poi per una fascia di una cinquantina di metri, come da pianta, la riserva attraverserebbe la pianura dove c’è l’uliveto, senza coinvolgere la villa storica o le cantine, per le quali ci sono le tutele delle Belle Arti. La riserva riguarderebbe tutta la quinta scenica sul mare, avendo come confine est (lato mare) il fossetto boscato, con una piccola rientranza sulla pianura per inserire l’Ulivo monumentale e per far arrivare la riserva al distributore Ip. Da qui, con un accordo con i privati, parcheggiate le macchine all’ip, potrebbe partire un sentiero che porta alla strada sterrata panoramica di Colle Magnone e poi al crinale.
Così ci sarebbe l’area parcheggio già esistente del distributore, che sarebbe giustamente fuori riserva e da lì il sentiero che porta sulle colline. Con il consenso dei proprietari ed una fattiva collaborazione di Comune ed Associazioni ambientaliste, in tre mesi il sentiero può essere reso praticabile.
Dal distributore, dove si parcheggia, la gente accede al mare da un sottopasso pedonale. Nel tempo andrebbe espropriato dal Comune (o convenzione) il terreno in riserva accanto alla villa Mazzarosa e da lì col sottopasso autorizzato si va al mare. Nel terreno tra ferrovia e statale verrebbe il secondo parcheggio della riserva per il mare (il primo è il grande distributore Ip con bar) e per fare le passeggiate verso la quinta scenica collinare.
Proseguendo con i confini, la riserva sul lato sud arriverebbe a dove ci sono le case in collina e poi dall’altro lato a comprendere il calanco. Il confine sarebbe la strada asfaltata (con un piccolo dentino per tenere fuori una casa). Poi sul lato ovest il confine sarebbe dove la strada fa la curva (sud ovest) andando, a 200 metri di distanza sul terreno dal fosso (criterio oggettivo), verso nord, quindi il confine scenderebbe al fosso per poi risalire a comprendere la collina subito a nord della cima di Colle Magnone quindi si arriva escludendo le case abitate alla strada asfaltata che sale verso Cologna (confine nord ovest ) e da lì escludendo le case la linea di confine (confine nord lato colline) scende verso il fossetto.
Un nuovo progetto.
Una nuova visione.
Un accordo tra tutte le parti in causa.
Un continuum che comprende mare e colline.
LA NUOVA RISERVA DEL MARE DI BORSACCHIO COLOGNA E DI COLLE MAGNONE.
Scarica le slide di persentazione del progetto alla conferenza stampa in Regione Abruzzo di lunedi 29 Gennaio 2024 con i Consiglieri Mauro Febbo e Emilino Di Matteo:
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